RAPPORTO CENSIS



Sanità sempre più costosa e la qualità non cambia

Il 15 marzo è stato presentato il rapporto Censis. Quale Sanità dopo i tagli? Quale futuro per le risorse in Sanità?... le cifre sono impressionanti.

113 miliardi di euro di spesa pubblica (pari al 7,3% del PIL);

31 miliardi di euro di spesa privata;

per un totale tra spesa pubblica e privata per la salute superiore al 9% del PIL. La spesa farmaceutica totale è di 19 miliardi con un aumento del 20% dal 2000 al 2010

(fonte: elaborazione Fbm-Censis su dati Istat).

Il rapporto Censis e i commenti del mondo politico concorrono a segnalare la necessità di un contenimento della spesa, di una razionalizzazione della spesa e, più o meno esplicitamente, di un progressivo trasferimento della spesa dalla quota pubblica a quella privata.


Salute, prevenzione e malattia

Pochi o nessuno affronta alla radice il problema. Che cos’è la salute? Che cos’è la malattia? Con la parola prevenzione si identifica ancora troppo la necessità di esami in funzione di una diagnosi precoce e non di un lavoro educativo verso la potenzialità dello stile di vita e dell’alimentazione. Ad esempio, nel rapporto Censis e nei commenti non si segnala che l’aumento del costo farmaceutico di questi anni è dovuto in massima parte all’ingresso sul mercato delle statine per diminuire il colesterolo. Solo questi farmaci pesano per circa 4 miliardi, al quale va aggiunto il costo del continuo monitoraggio del colesterolo. Se non si aggiunge l’informazione che il primo “farmaco” per la riduzione del colesterolo è l’alimentazione seguita dall’attività fisica non si riuscirà ad uscire dalla condizione di un progressivo aumento di costi. Tra l’altro con benefici inferiori di quelli ottenibili con una alimentazione adeguata e con l’attività motoria.
Big Pharma
Il dominio di “malattia” è saldamente nelle mani delle multinazionali farmaceutiche “Big Pharma” che risponde al profitto dei propri azionisti estendendo il “dominio di malattia” e riducendo il “dominio di salute” attraverso un uso improprio del concetto di “rischio” e di prevenzione”. Tutto è basato su un monitoraggio sempre più invasivo e quasi nulla è lasciato al cambiamento degli stili di vita che sono gli unici a generare vera prevenzione.

Stili di vita come prevenzione

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sancisce che la malnutrizione da eccesso e la sedentarietà sono le concause più importanti di quasi tutte le patologie croniche che affliggono il mondo occidentale: diabete, ipertensione, obesità, arteriosclerosi, osteoporosi. In una definizione: la sindrome metabolica. 
 Il Ministero della Salute
Dipartimento della Prevenzione e della Comunicazione

Il programma “Guadagnare Salute” (2007) è finalizzato a favorire l’assunzione di abitudini salutari da parte della popolazione, nell’ottica della prevenzione delle principali patologie croniche con il compito di formulare indicazioni e promuovere iniziative finalizzate a favorire nella popolazione l’adozione di stili di vita salutari.

Il Decreto prevede:

contribuire alla realizzazione di percorsi integrati di attività di prevenzione e promozione della salute nella quale tutti gli ambiti di competenza (sanitario, urbanistico, economico, sociale, educativo, comunicativo, alimentare) siano coinvolti e operino in stretto raccordo e continuità con i percorsi di successivo livello e con uno stretto coinvolgimento del medico di medicina generale e del pediatra di famiglia;

  • favorire una corretta alimentazione, valorizzando il modello alimentare mediterraneo, basato sul consumo di frutta e verdura;
  • favorire una sana alimentazione nella ristorazione;
  • migliorare la composizione degli alimenti, assicurando una corretta
  • informazione ai consumatori sulle modifiche apportate;
  • promuovere prodotti sani per scelte “sane”;
  • promuovere l’educazione sulle scelte alimentari sane nelle scuole ed individuare azioni per facilitare nei bambini e negli adolescenti una quotidiana attività fisica;
  • assicurare una corretta informazione ai consumatori e garantire una informazione pubblicitaria consapevole e a tutela dei minori;
  • promuovere una vita attiva nella popolazione e favorire l’attività fisica anche in persone che presentano fattori di rischio o persone affette da condizioni patologiche che possono trarre giovamento da un esercizio fisico correttamente prescritto e somministrato in modo controllato attraverso idonee modalità organizzative.

Quale futuro è già in corso

È ormai conclamato che, nel “sistema uomo” sottraendo eccesso alimentare e introducendo delle quantità di attività motoria, l'incidenza di patologie dell'apparato cardiovascolare (ictus, accidenti cardiovascolari, infarti), dell'apparato locomotore (degenerazioni artrosiche) e delle fondamentali funzioni metaboliche (diabete, dislipidemie) si riduce in maniera evidente e significativa. Sono sempre più numerose iniziative messe in atto per aiutare le persone a modificare il proprio stile di vita sollecitate anche da programmi ministeriali nazionali

(“Guadagnare salute” del 2007) e iniziative della comunità europea.

L’Azienda Sanitaria Locale di Chioggia ha recentemente presentato il progetto Metti in moto la salute”, realizzato in collaborazione con i medici di famiglia e con sei palestre del territorio. Il progetto prevede che l’Educazione Alimentare e l’Attività Fisica sia prescritta, proprio come un medicinale, a quelle persone che, pur non assumendo ancora terapie farmacologiche, sono considerate potenzialmente a rischio, per sovrappeso, pressione arteriosa elevata, glicemia alterata. L’Azienda Sanitaria Locale di Rimini, per il trattamento del diabete mellito di tipo II e delle malattie dismetaboliche ha varato il progetto Lifestyle Gym. Un progetto personalizzato che contempla un programma di Educazione Alimentare (tramite il colloquio motivazionale individuale e di gruppo) e di Attività Motoria. Per l’intera durata del progetto (sei mesi) i pazienti, in gruppi di 10, svolgeranno l’attività fisica e il programma di educazione alimentare seguiti da un medico, una dietista e un laureato in scienze motorie o diplomato Isef. In seguito, il paziente sarà invitato a proseguire autonomamente l’attività fisica prescritta e il programma di educazione alimentare.

A partire dall’autunno 2011, è stato attivato, in collaborazione con la Facoltà di Scienze Motorie dell’Università di Bologna, un primo corso di formazione speciale per laureati in Scienze motorie e diplomati ISEF con l’obiettivo di aggiornare personale qualificato per la promozione di un corretto stile di vita:

per prescrivere Educazione Alimentare e Attività Fisica personalizzata e tutorata come un vero e proprio farmaco, sia nella popolazione generale che in soggetti con patologia e/o fattori di rischio, indirizzata sia alla prevenzione primaria che a quella secondaria. Un programma dedicato alla gestione dei soggetti a basso rischio cardiovascolare, dismetabolici, con disordini minori dell’apparato locomotore, all’anziano e ai disabili.