L'informazione più importante ottenuta dal controllo della %
di grasso è la possibilità di determinare i cambiamenti che avvengono nel
tessuto muscolare, infatti conoscendo la propria percentuale di grasso è anche
possibile dedurre la percentuale di massa magra (muscoli, ossa, organi, ecc.)
che per economicità potrà essere assimilata alla suddetta variazione di massa
muscolare (infatti ossa, organi ecc. possono considerarsi variabili costanti) .
Se per esempio una persona ha il 20% di grasso e pesa 100
Kg, allora 20 kg di questo è grasso. Pertanto se le persone controllassero i
propri cambiamenti in termini di grasso e non solo di peso, potrebbero anche
controllare i cambiamenti che avvengono nel proprio tessuto muscolare.
Dato che il tessuto muscolare può aumentare o diminuire, a
seconda della dieta di un individuo, delle attività, dell'esercizio o in
generale dello stile di vita, appare evidente che conoscere la propria
percentuale di grasso può divenire fondamentale per riuscire a stabilire cosa
fare o cosa non fare a tavola o in palestra, o più in generale scoprire quali
cambiamenti nelle proprie abitudini siano i più efficaci nel condurre il corpo
verso uno stato di forma fisica migliore. |
Oggi sono disponibili numerose metodologie, impieganti tecniche
sofisticate, differenti per costi, complessità e invasività. Per
definizione, sono state suddivise in tecniche invasive e non invasive,
intendendo le prime come metodiche da applicare con una certa
moderazione e gradualità, vista la pericolosità sulla salute dello
soggetto in esame.
Per l'analisi della composizione corporea si possono impiegare
più metodiche quali la densitometria a doppio raggio X (DXA), la
risonanza magnetica nucleare (MRN), la diluizione isotopica (D2O),
l'attivazione neutronica, (INNA), la pesata idrostatica (UWW), sino a
giungere alle più semplici e meno invasive quali l'antropometria, l'impedenziometria
e la pletismografia ad aria. Queste ultime trovano
applicazione elettiva nella ricerca epidemiologica e nella pratica
ambulatoriale e ospedaliera.
L'interesse clinico è diretto principalmente alla misura dei tre
principali compartimenti: FAT, FFM e TBW, in quanto la loro diversa
distribuzione può influenzare la morbilità e la mortalità, e/o alterare
l'efficacia dei farmaci, e/o limitare la capacità di resistenza
dell'organismo allo stress, al freddo ed al digiuno.
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LE COMPONENTI CORPOREE NEL DETTAGLIO
- FAT o FM (Fat Mass)
La FM rappresenta la massa lipidica (trigliceridi) totale del corpo. Il
compartimento del grasso corporeo, anidro, non contiene potassio ed ha una
densità relativamente costante di 0.9 kg/L. E' determinata in kg e
nell'uomo di riferimento costituisce circa il 15 % del peso corporeo.
- FFM o Massa Magra
La FFM
(Fat-free Mass) rappresenta la massa ottenuta sottraendo dal peso il
valore della FM. Essa rappresenta circa l'85% del peso corporeo,
anatomicamente costituita da muscoli scheletrici (circa 40%), muscoli non
scheletrici, tessuti magri e organi (circa il 35%), scheletro (circa il
10%).
Chimicamente, la FFM risulta composta di proteine (PM, 19 - 20%), acqua
(TBW, 73%) minerali (MM, 6%) e glicogeno (Gn, 1%) e la sua densità è 1.1
kg / L. Essa ha un contenuto di potassio pari a 68.1 mEq/Kg nei maschi
mentre nelle femmine è circa il 10% in meno. Un attento e continuo
controllo della FFM, permette di mirare alla conservazione dei costituenti
essenziali per lo stato di salute dell'organismo, quali: proteine, acqua,
glicogeno, minerale osseo. Conoscere quale componente del peso corporeo e
della FFM si modifica in funzione della malattia, o della terapia, è
essenziale ai fini della buona gestione clinica del paziente.
- TBW
L'acqua corporea totale (TBW) rappresenta il 60-62 % del peso, nell'uomo
di riferimento, e il 56-58% nella donna di riferimento. Essa è la
componente principale della FFM. In condizioni fisiologiche la percentuale
sulla FFM può oscillare dal 67.4% al 77.5% in funzione dell'età e dello
stato nutrizionale. In condizioni patologiche, i valori percentuale
possono oscillare al di fuori del range sopra indicato, segnalando
disidratazione (stress fisico-ambientale) o all'opposto sovra-idratazione
(edema, malattie infettive e malnutrizione calorico-proteica, ad esempio).
- ICW - ECW
Il 60% circa dell'acqua totale è ripartita nello spazio intracellulare
(ICW o Intra Cellular Water) e il restante 40% è extracellulare (ECW o
Extra Cellular Water). L'ICW, essendo il costituente principale della
cellula, è anche un indicatore della massa metabolicamente attiva
dell'organismo (BCM). Le sue modificazioni intervengono nella regolazione
del metabolismo cellulare e delle funzioni corporee. Con l'età si potrebbe
assistere ad una fisiologica contrazione dello spazio intracellulare e a
una reciproca espansione di quello extracellulare, significanti una
ridotta attività metabolica. La contrazione di ICW al di fuori del range
fisiologico è spesso riconducibile a uno stato di sofferenza cellulare,
determinato da fattori osmotici o da squilibri elettrolitici in genere;
mentre l'espansione di ICW può essere dovuta a un difetto di attività
delle pompe ioniche di membrana come nella malnutrizione primitiva e nella
cirrosi pre-ascitica. L'ECW comprende l'acqua interstiziale (14% del peso
corporeo ), plasmatica (4%), linfatica (1%) e transcellulare (1%). I
liquidi pleurico, pericardico e peritoneale fanno parte dell'acqua
transcellulare e la loro espansione è legata all'evoluzione di alcune
condizioni cliniche. Studi recenti hanno inoltre dimostrato che
l'espansione dell'ECW si associa spesso a livelli elevati di FAT%.
- BCM e ICM
BCM, o body cell mass, costituisce la massa metabolicamente attiva. In
realtà è una componente "teoretica" della FFM, essendo un
insieme di ICW, di minerali intracellulari ed extracellulari che vengono
scambiati a livello di membrana (Potassio, Sodio, Cloro..), e di macronutrienti
(protidi, lipidi e glicidi). E' la frazione della FFM (60%) che svolge il
lavoro cellulare e, quindi, consuma ossigeno e produce CO2; mentre la
frazione ICM (40%) viene considerata la massa inerte della FFM, con un
costo metabolico nullo. In essa rientrano l'ECW e i minerali di struttura.
E' difficile associare, a tali definizioni, specifiche componenti
anatomiche o tissutali: si pensi al fatto che lo stesso tessuto adiposo
ha, in condizioni fisiologiche, un'attività metabolica significatica, pari
al 4% del metabolismo basale.
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